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924 maschere nude

Chiude la finestra.

Ma che! Dice che ha visto qua tre uomini, e che l’hanno abbracciata tutti e tre.

Emma. Anche quel console?

Onoria. Ma che! Ha travisto! Non è possibile.

Emma. Li ho sentiti tanto gridare tutti e due, quando sono rimasti soli!

Onoria. E non hai... non sei riuscita a capire?

Emma. Oh! non sono stata mica a origliare. Passando per la saletta, ho sentito che gridavano, e basta. Ma piú lei che lui.

Onoria. Sarei curiosa di sapere che altro pretende da questa poverina, e che cosa è venuto a fare qua; dopo che è andato a protestare contro di lei al giornale, minacciando una querela.

Emma. Non vorrà che rifaccia pace col fidanzato.

Onoria. E con qual diritto lo può pretendere lui? È lei purtroppo, a non volerlo; e per me fa male!

Emma. Preferire di restare qua con un vecchio mezzo matto —

Onoria. — che s’è seccato! che s’è seccato! — E credo che già gliel’abbia fatto capire.

Emma. Forse sarà meglio per lei; si persuaderà cosí ad andare con l’altro.

Onoria. Forse, sai cos’è? non si fiderà piú del giovine. Benché ora veramente a me pare proprio pentito.

Emma. Anche a me.

Onoria. Ma si fa scrupolo di quell’altra, che egli abbandonerebbe ora per lei.

Emma. Ah, io per me non me lo farei, questo scrupolo! È stata per morirne!

Onoria. Eh, ma lei sa bene che cos’è vedersi abbandonata! Era detto cosí bene nel giornale! — Le sarà nato l’odio, adesso. E deve aver capito che qua, il signor Nota...

Fa una smusata.

L’ho vista quand’è uscita con lui. M’è parso che avesse negli occhi, non so, come un velo: guardava e non vedeva; non poteva piú parlare, né alzare una mano. Le ho domandato come si sentisse, m’ha fatto un certo sorriso che m’ha gelata; e la mano fredda fredda...