![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
78 | maschere nude |
Il capocomico (fra stordito e irato). D’un autore? Che autore?
Il padre. D’uno qualunque, signore.
Il capocomico. Ma qui non c’è nessun autore, perché non abbiamo in prova nessuna commedia nuova.
La figliastra (con gaja vivacità, salendo di furia la scaletta). Tanto meglio, tanto meglio, allora, signore! Potremmo esser noi la loro commedia nuova.
Qualcuno degli attori (fra i vivaci commenti e le risate degli altri). Oh, senti, senti!
Il padre (seguendo sul palcoscenico la Figliastra). Già, ma se non c’è l’autore!
Al Capocomico:
La Madre, con la Bambina per mano, e il Giovinetto saliranno iprimi scalini della scaletta e resteranno lí in attesa. Il Figlio resterà sotto, scontroso.
Il capocomico. Lor signori vogliono scherzare?
Il padre. No, che dice mai, signore! Le portiamo al contrario un dramma doloroso.
La figliastra. E potremmo essere la sua fortuna!
Il capocomico. Ma mi facciano il piacere d’andar via, che non abbiamo tempo da perdere coi pazzi!
Il padre (ferito e mellifluo). Oh, signore, lei sa bene che la vita è piena d’infinite assurdità, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di parer verosimili; perché sono vere.
Il capocomico. Ma che diavolo dice?
Il padre. Dico che può stimarsi realmente una pazzia, sissignore, sforzarsi di fare il contrario; cioè, di crearne di verosimili, perché pajano vere. Ma mi permetta di farle osservare che, se pazzia è, questa è pur l’unica ragione del loro mestiere.
Gli Attori si agiteranno, sdegnati.
Il capocomico (alzandosi e squadrandolo). Ah sí? Le sembra un mestiere da pazzi, il nostro?
Il padre. Eh, far parer vero quello che non è; senza bisogno, signore: per giuoco... Non è loro ufficio dar vita sulla scena a personaggi fantasticati?