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come prima, meglio di prima 853

Le si accosta con la zia Ernestina e con Betta, e le dice, alludendo alla bambina:

Seguita a dormire?

La bambinaja siede. Fulvia e le altre due le sifanno intorno. Fulvia solleva il velo, pian pianino, e mostra loro la bimba dormente.

Fulvia. Eccola qua!

Betta. Oh com’è bella!

Zia Ernestina. Che amore! Come dorme!

Betta. Ma come somiglia: oh —

a zia Ernestina:

guardi, guardi, come somiglia alla signorina Livia! — Non è vero?

Zia Ernestina. Sí, sí...

Fulvia (a Silvio). Te lo dicevo io?

Betta. Ma tal quale!

Zia Ernestina. Tal quale! — Mi pare di rivederla... Me la ricordo proprio cosí!

Betta. Anch’io! anch’io!

Fulvia (con un sorriso indefinibile). Ah già, anche voi... Io certo no — ma vedo anch’io che questa le somiglia...

Silvio. E Livia intanto dov’è?

Zia Ernestina. È su. L’ho fatta avvertire.

Betta (confusa). Già... sí... era con me...

Silvio. Andatele a dire che discenda!

Ветта. Ма credo che...

Fulvia (a Silvio). Lasciala, Dio mio! Se non vuol discendere...

Silvio. Ma nient’affatto!

Fulvia. Può darsi che non si senta bene.

Betta. S’è chiusa in camera...

Fulvia. Ecco, vedi? La vedremo domani.

Silvio. Vado su io!

Fulvia. Vacci per te; ma non la forzare a discendere, se non vuole.

Silvio. Va bene... va bene...

Via per il secondo uscio a destra.