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826 | maschere nude |
Zia Ernestina (come basita, tirandosi indietro col busto e parando le mani). Che?... Che?...
Fulvia. Sono io! Non mi riconosci davvero?
Zia Ernestina. Fulvia? Tu?
Fulvia. Zitta! Ora sono Francesca!
Zia Ernestina. Ma come?
Fulvia. Eh! come... Te l’ho detto come!
Zia Ernestina. Oh Dio... Mi pare d’impazzire!... Tu?... Qua di nuovo?
Fulvia (nega vivacemente col dito). Francesca, Francesca.
Zia Ernestina. Come!... Fulvia...
Fulvia (c. s. e poi sillabando). Fran-ce-sca.
Zia Ernestina. Impazzisco davvero.
Fulvia (subito, abbracciandola). Povera zia Ernestina, no! Ma è proprio vero, sai, proprio vero: la complice! Me l’ha detto lui!
Zia Ernestina. No... no... Ti giuro che io...
Fulvia. Scusa, e per chi allora è andata a pregare Livia in chiesa?
Zia Ernestina (cominciando a smarrirsi di nuovo). Già... io...
Fulvia. Vedi? Ti sei anche tu vestita di nero! Più complice di cosí?
Zia Ernestina. Ma perché ho creduto davvero che ora tu...
Fulvia. E sí: difatti: eccomi qua: la signora Francesca Gelli!
Zia Ernestina. Lasciati vedere... Sai, che non ci vedo quasi piú!
Fulvia. Effetto della tintura, zia!
Accenna ai capelli tinti della vecchia.
Mostra i suoi.
Zia Ernestina. Ma no, è l’età! Ecco, anche per codesti capelli non ti riconoscevo...
Fulvia. Scusa, scusa, e la voce?
Zia Ernestina. Dopo tredici anni, che vuoi! E sono anche un po’ sorda. Poi con la certezza che... (non sia mai, figliuola mia!) Ma dimmi, dimmi com’è stato? Vi siete ri-