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come prima, meglio di prima | 805 |
Silvio. Non c’è altro mezzo! — Se questa è una barbarie, che è meglio? la condizione che le offrite voi?
Mauri. Meglio, sí! centomila volte meglio! La fame, Flora... con me! Meglio! Pensa che strazio, essere un’altra per tua figlia!
Silvio. Se puoi sopportarlo...
Fulvia (subito, con sprezzo, ma già sopra pensiero). Ma non è questo! Sopporto tutto, io! — Se la figlia è mia — io non sono un’altra — sono sua madre!
Si alza e come se cominciasse a comprendere soltanto ora:
Mauri (trasecolato). Accetti?
Fulvia (senza badare al Mauri, rivolgendosi al marito, o piuttosto, parlando quasi tra sé). Ma come? Ah già, il matrimonio c’è... Non ci sarebbe piú bisogno di nulla!
Silvio. È solo per lei! Apparenza...
Mauri (tra sé). Ah che tradimento... Lasciarsi riprendere da lui!
Fulvia (c. s. ). Ha già sedici anni... Certo non può avere nessuna memoria di me.
Silvio. Ne aveva poco piú di tre... —
Fulvia (subito, con sdegno). Quando io morii...
Poi, riprendendosi:
Silvio. Nessuno, dove sto ora quasi in campagna. Ma questo non importa! Cambieremo paese.
Mauri (risoluto). Dunque, per me, Flora, è proprio finito? Non è possibile, bada! non è possibile!
Fulvia (scrollandosi infastidita). Ma che volete voi!
Mauri (terribile). Come, che voglio! E come faccio io ora? Come resto senza di te?
Silvio (facendosi innanzi). Dovreste capire che non è piú tempo di parlare cosí!
Mauri (c. s.). Io ho spezzato, distrutto la mia vita per lei!
Fulvia (interrompendoli, rivolta al marito). Lascia, aspetta. Gli parlo io...
Mauri (abbracciandola, frenetico). Non voglio sentir nulla! Sei mia! Non ti lascio!