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come prima, meglio di prima | 789 |
case e poderi. — Solo per un malvagio istinto andò a scovar lei
indica Fulvia
si volta verso Fulvia, che si è di nuovo seduta, ma come assente, ancora assorta in sé
E poiché Fulvia non risponde, seguita rivolto agli altri:
Riaccostandosi a Fulvia, allegro, e lanciandosi a dire una cosa, che a un certo punto non gli par piú facile a dire; tuttavia la dice, facendosi coraggio, con una sfrontatezza, che un po’ fa pena, un po’ fa ridere:
Fulvia (levando il capo, subito, per impedire che altri ne faccia le meraviglie). E poi?
Mauri (stordito alla domanda inopinata). E poi? Che vuoi dire?
Fulvia. Che farete poi?
Mauri. Che farò? Oh! — Che farò poi? — Ma se ho te, ho tutto! Farò di tutto! Mi metterò a dar concerti... Posso — non nelle grandi città, s’intende.
Fulvia (freddamente e stranamente, alzandosi). Mi farete il piacere di dire a lui tutto questo, appena sarà di ritorno.
Mauri (con gioja impetuosa, mentre gli altri restano come basiti). Io? a lui? Sí? Vuoi che gli dica questo?
Fulvia (per troncare, piú che mai fredda, rivolgendosi a don Camillo). Dovrebbe già esser qui...
Don Camillo. Già... io non so... questo ritardo...
Mauri. E allegramente, sai? allegramente glielo dirò... Eh, ora che tu... Sono felice!
Fulvia (infastidita). Vi prego... vi prego...
Mauri. Ma non sono stato mai io, Flora! Tu, invece — devi convenirne: sei stata tu a voler prender la cosa cosí sul