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786 | maschere nude |
Don Camillo (investendolo). Che? dove? quando? Chi gliel’ha detto, albergo? dove sta scritto?
Mauri. Sulla porta, giú: — Pensione Zonchi!
Don Camillo. Sissignore — ma d’estate! Ora non è stagione, capisce? ed è casa mia soltanto; e vi ricevo chi mi pare e piace!
Mauri (gridando). Non strillate cosí!
Don Camillo (restando, quasi sbalordito). Ah senti: strillo io!
Mauri. Tanto è inutile: non me ne vado!
Don Camillo. Lei andrà via, andrà via, perché...
La Nàccheri (intromettendosi e terminando la frase). Questa non è casa vostra!
Don Camillo (seguitando). E non ha piú nulla a far qui! Inteso?
Il Mauri per tutta risposta, poiché Giuditta ritorna coi sali, si china su Fulvia per farglieli odorare.
Mauri (a Giuditta). Dia qua! dia qua!
Don Camillo (al Roghi, indicandoglielo). — Là — vedete come intende lui?
Mauri (chino su Fulvia). Flora mia, son qua io... — Su, via... Sei salva, guarita... E io, libero — libero, sai? E ora ti porto via con me!
Don Camillo (rifacendosi avanti, risoluto). Ah no, sa! Per questo, può star sicuro: — lei non porta via nessuno!
Mauri. Me l’impedirete voi?
Roghi (facendosi avanti anche lui). Potrei, a un bisogno, impedirglielo anch’io!
Don Camillo. Ma no: c’è il marito, caro Roghi, che sarà qui a momenti.
Mauri. E io son venuto per parlare con lui!
Don Camillo. Vi farà cacciar di nuovo!
Mauri. Vorrò vederlo! — Non s’era mica uccisa per lui, questa donna! — Per me, per me s’era uccisa. E io, per lei — io, Marco Mauri — ho abbandonato il mio posto, la mia famiglia, mia moglie, i miei figli!
Guardando tutti in giro; poi rivolto al Roghi: