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l’uomo, la bestia e la virtú | 765 |
me lo figuro come deve essere con lei... — Un’aria umile... vergognosetta... Dica, dica la verità, eh?
Paolino. Per carità, smetta, capitano... sono veramente nervoso...
Perella (ride ancora). Pieno... pieno di scrupoli ideali deve esser lei in amore... Dica la verità!
Paolino (scattando). Ebbene! vuole che le dica la verità? E allora le dico che io, se avessi moglie...
Perella (scoppia a ridere di nuovo piú forte). Ah! ah! ah! ah!
Paolino (perdendo ogni freno). Non rida, per Dio! Non rida!
Perella. Ma perché si adira cosí? Ah! ah! ah! ah! Come c’entrano adesso le mogli, scusi? Noi stiamo parlando delle donne...
Paolino. E che non sono donne, le mogli? Che cosa sono?
Perella. Ma saranno anche donne... qualche volta... sí...
Paolino. Ah... qualche volta, sí! Lo... lo ammette dunque, che qualche volta il marito deve pur considerarla come donna, la moglie!
Perella. Certo, sí! certo! Ma non abbia paura che ci pensa lei, la moglie, a farsi considerar come donna da altri, se suo marito se ne dimentica!
Paolino. Un marito saggio, dunque, non se ne dovrebbe mai dimenticare!
Perella. Ma sí! Ci penserà lui, a questo! Lei, intanto, non ne ha, caro professore; e io le auguro per il suo bene di non averne mai!
Paolino (irritatissimo, cercando il pretesto per litigare). Ma questo è in contraddizione con ciò che lei ha detto or ora di me!
Perella. Che cosa ho detto?
Paolino. Che io sono pieno di scrupoli... non so quali...
Perella (stordito). Ah, lei desidera allora di prender moglie?
Paolino. No! Non dico questo! Dico che lei s’inganna sul conto mio!
Perella. M’inganno?
Paolino. Sissignore! E commette anche la piú crudele delle ingiustizie!
Perella. Verso chi? Verso lei? Verso le mogli?
Paolino. Verso le mogli, sissignore!
Perella. Lei le difende?