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Perella. Me la piglio con tutti, io! Perché è una disperazione questa maledetta casa per me! — Vi soffoco, vi soffoco! Maledico sempre il momento che vi rimetto i piedi! Neanche dormire quieto vi posso! Sarà stato anche il caldo... Una smania... E quando io non dormo, sa? quando non riesco a prender sonno, — ...arrabbio, arrabbio...

Paolino. Già... ma che colpa, scusi... che... che colpa ci hanno gli altri, scusi?

Perella. Di che?

Paolino. Eh... se dice che s’arrabbia... Con chi si arrabbia? con chi se la piglia, se fa caldo?

Perella. Con me, me la piglio! me la piglio col tempo! e me la piglio anche con tutti, sissignori! Perché io voglio aria! aria! io sono abituato al mare!

Poi, calmandosi:

E la terra, caro professore, specialmente d’estate, la terra non la posso soffrire — la casa... le pareti... gli impicci... le donne...

Paolino. Anche... anche le donne?

Perella. Prima di tutto le donne! Del resto, le donne, con me... — Sa? Si viaggia... si sta tanto tempo lontani... — Non dico ora, che sono vecchio... Ma quando ero giovanotto... Le donne... Ci ho avuto però sempre questo di buono, io — che quando voglio, voglio... ma quando non voglio, non voglio.

Ride orgogliosamente.

Il padrone sono restato sempre io!

Paolino. Ah, sempre?

Tra sé:

(L’uccido! l’uccido!)

Perella. Sempre che ho voluto, s’intende! — Lei no, eh? Lei forse si lascia prendere facilmente?

Paolino. Lasci star me, la prego!

Perella (ride forte). Ah! ah! ah! ah! — Un sorrisetto... una mossetta...

Paolino (friggendo). La prego, capitano. La prego...

Perella (con altra risata). Eh! eh! eh! — Me lo figuro...