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760 | maschere nude |
Paolino. Sono stati sempre cinque?
Perella. Cinque, sí. Non vede? non c’è posto, qua, per altri vasi.
Paolino (quasi tra sé, addolorato, friggendo). E allora... allora... niente...
Perella (squadrandolo). E come? Oh bella! Pare che lei sia dolente che non sia caduto davvero nessun vaso.
Paolino (subito, riprendendosi). No; io? che! È che... che m’ero figurato che... che dovesse esserci, quel vaso... ecco!
Perella. Perché la gente gridava sotto?
Paolino. Già... Sa com’è, quando uno s’immagina una cosa? L’ho creduto proprio come una realtà, passando e sentendo gridar quella gente. «C’era un vaso mi son detto alla finestra là del capitano, e sarà caduto...».
Perella. Ma no! che vaso! È curioso che io di là non ho sentito affatto gridare giú in istrada.
Paolino. Non ne parliamo piú! Ma scusi, lei...
E s’interrompe come se gli notasse in faccia qualche segno impressionante.
Perella (turbato, non comprendendo). Io... che cosa?
Paolino. Sí, dico... lei...
E s’interrompe di nuovo per spiarlo piú intensamente nella faccia ammaccata.
Perella. Che cosa? — Oh sa che lei ha un curioso modo di guardarmi?
Paolino. No, niente... Perché... perché la vedo... sí, la vedo...
Perella. Come mi vede?
Paolino. Niente... no... Vedo che... che si è levato per tempo, ecco...
Perella. Già, ma anche lei, mi pare, molto prima di me, se è già fuori di casa a quest’ora, ed è arrivato fin allo Scalo.
Paolino. Sí... mi... mi... mi son difatti levato anch’io per tempo....
Perella (loguarda e scoppia a ridere). Ah! ah! ah! ah! Ma com’è strano lei questa mattina!
Paolino. Sono un po’ nervoso...
Perella. E s’è fatta una passeggiatina al fresco? Fabene, fa bene... igienico, igienico passeggiare di buon mattino!