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Perella. Lo fai adesso, codesto servizio? Che hai fatto tutto jersera?

Grazia (gli lancia una lunga occhiataccia, poi torna al suo servizio senza rispondere).

Perella. Rispondi!

Le viene innanzi, minaccioso.

Grazia (si leva, lo guarda di nuovo, poi dice): Lo domanda a me, che ho fatto?

Breve pausa.

Lei strappa; lei rompe; lei

sottolineando in modo ambiguo

obbliga la gente a servizi, a cui non è tenuta...

Perella. Io voglio subito il caffè!

Grazia. Ancora non è pronto.

Perella (facendosele sopra con la mano levata). Ah, cosí mi rispondi?

Grazia (sfuggendo). Non mi s’accosti! non mi tocchi o grido, sa!

Perella. Vai subito a preparare il caffè! Non sai che voglio trovarlo pronto, appena mi alzo dal letto?

Grazia. Potevo difatti immaginare, che proprio questa mattina lei si dovesse levare all’alba... dopo che...

Perella. Insomma! La finisci di rispondere? Vai subito per il caffè!

Grazia. Vado... Vado...

Via, per l’uscio a sinistra.

SCENA TERZA

Il Capitano Perella, solo, poi il Signor Paolino e Grazia.

Perella (tentennando il capo). Ma guarda un po’!

Con la faccia piú che mai aggrondata e disgustata, gli occhi cupi e truci, sta un po’ a pensare; poi sbuffa; poi si brancica gli abiti addosso, smaniosamente, e accompagna l’atto con una specie di rugghio bestiale nella gola; scrolla il capo e va un po’ per la stanza. Ha caldo! ha caldo! si sente soffocare! Va alla