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vista degli occhi, e non bado piú a chi c’è o a chi non c’è! Per non fare uno sproposito, me ne scappo!

Durante questa scena, Nonò, rimasto a tavola, si sarà pian piano accostato alla tavola, si sarà messo ginocchioni sulla seggiola, e come un gattino con la zampetta avrà assaggiato il pasticcio, dalla parte del cioccolatto.

Perella (scorgendolo). Ecco qua! Lo vede? lo vede? Se questo è il modo d’educare il ragazzo!

Afferra Nonò per un orecchio e lo trascina verso l’uscio a destra.

Va’ subito a letto! subito a letto, senza mangiare! subito!

Appena arrivato davanti all’uscio lo spinge dentro col piede.

Via!

Tornando a tavola:

Ma io non resisto, sa! Non resisto! Vede come mi tocca di mangiare ogni volta?

Signora Perella. Benedetto ragazzo!

A Paolino:

Non se n’è mica mangiato poco...

Paolino. Ma sí, via... poco... non vede? un tantino appena appena di qua...

Perella. Professore, per carità, non me lo faccia vedere! Mi viene la tentazione di prenderlo e d’andarlo a buttare di là!

Fa per prenderlo, indicando la veranda.

Paolino (riparandolo). No! Per carità! Mi vuol fare quest’affronto, signor capitano?

Perella. E allora mangiamocelo subito!

Paolino. Subito! subito! Ecco, sí, bravo! Questa è una bella pensata! E se permettete, taglio io... faccio io le parti, eh? Ecco... subito subito!

Eseguisce.

Alla signora, prima; ecco qua: questa, alla signora, cosí!

Signora Perella. Troppo.

Paolino. No, che troppo!

Rivolgendosi al Capitano:

Ora, se permette... badi, dico se permette, perché, se non