![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
l’uomo, la bestia e la virtú | 745 |
Perella. Non doveva!
Paolino. Veramente... ecco, forse... non lo sapeva...
Perella. E allora lei
indica la moglie
A Nonò:
Nonò si agita sulla seggiola, senza mangiar la minestra.
Signora Perella. Mangia, mangia, Nonò... Nonò fa il suo solito cenno col dito.
Perella (scorgendolo). Che significa?
Νοnò. Non dicevo per la minestra, io, papà...
Perella. E per che dicevi allora? Ora si mangia la minestra!
Νοnò (esitante, birichino). Eh... Vedo una cosa!
Signora Perella (in tono di lamentoso rimprovero). Ma che cosa, Nonò...
Paolino (sulla brace). Benedetto ragazzo...
Νοnò (indicando con un rapido gesto, subito ritratto, il pasticcio in mezzo alla tavola). Eccolo là!
Perella. Che c’è là?
Guarda.
Paolino. Già... mi... mi sono permesso, signor capitano...
Perella. Ah, l’ha portato lei?
Paolino. Sí... mi... mi scusi... mi sono permesso...
Perella. La scuso? E come? Oh bella! Debbo scusarla d’avermi regalato un pasticcio? Debbo invece ringraziarla, mi sembra, caro professore!
Paolino. No, che dice? per carità... debbo io, debbo io, signor capitano, ringraziare lei...
Perella. D’averla invitata a tavola? Ebbene, vuol dire che ci ringrazieremo, all’ultimo, a vicenda!
Paolino (con un’esclamazione che gli scappa spontanea). Eh! Speriamo!
Perella. Come, speriamo?