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l’uomo, la bestia e la virtú | 743 |
Perella. Benissimo, sí... Non dico di no! Ma se fosse un’altra, ecco! Se fosse una... lei m’intende! Come moglie, no... scusi! Come moglie, cosí, via, dica la verità: è buffa!
Scoppia di nuovo a ridere.
Paolino (alzandosi e prendendo il posto della signora). Oh, per me... come vuole...
Perella. Scusi, sa, grazie...
Alla moglie:
Voltandosi verso Nonò che sta ingrugnato e tutto aggruppato sul divano:
Νοnò. No, non vengo, no!
Perella (dando un pugno sulla tavola). A tavola, dico! Subito! Ubbidisci senza replicare!
Paolino. Nonò, via, vieni!
Perella (dando un altro pugno sulla tavola). No! La prego, professore!
Paolino. Scusi, scusi...
Perella. Lei me lo vizia, gliel’ho detto! Deve obbedire, senza sollecitazioni! Ho detto a tavola, e dunque, a tavola!
Si alza e va a prenderlo di peso dal divano.
Signora Perella (piano nel frattempo, a Paolino, quasi per piangere). Dio mio... Dio mio...
Paolino (piano, c. s. alla signora Perella). Coraggio!... Pazienza! Sorridente... sorridente... Ecco... cosí... come me!
Perella (calando a seder di forza Nonò sulla seggiola, a tavola). Qua! Cosí! Sederai e non mangerai, per castigo! Dritto, su! Dritto, dico! Dritto, o con un pugno t’attondo.
Lo minaccia; e come Nonò, spaventato, si raddrizza
Rivolgendosi alla moglie: