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740 | maschere nude |
Perella (a Nonò accompagnando il calcio, che gli appioppa dietro).
E zitto, che non ho bisogno di trombettieri!
Signora Perella (con un grido, ricevendo Nonò tra le braccia). Ah! Nonò mio!
Paolino. Ti sei fatto male, Nonotto?
Perella. Non s’è fatto nulla! Mio padre, caro professore, quando avevo poco piú di sei anni, per punirmi di non avere ancora imparato a nuotare, sa che fece? m’afferrò per la cuticagna e mi buttò a mare, vestito, dalla banchina del molo, gridando — «Ο morto, o nuotatore!»
Paolino. E lei non morí!
Perella. Imparai a nuotare! Questo per dirle, che non sono d’accordo con lei circa al metodo, caro professore. Troppo dolce è lei, troppo dolce!
Paolino. Dolce? io? Ma no, scusi, perché? Anch’io, creda, all’occorrenza...
Perella. Che occorrenza! che occorrenza! Tempra, tempra ci vuole! Le dico che lei è troppo dolce, e me lo vizia, me lo vizia, quel ragazzo là.
Paolino (subito, con calore). No! Ah no! scusi... questo no, questo non me lo deve dire, signor capitano, perché il vero guajo qua, se vuol saperlo, è un altro; e lei avrebbe già dovuto capirlo da un pezzo!
Perella. La madre?
Paolino. No, non la madre! Viene di conseguenza, scusi, che il ragazzo si vizii: è figlio unico!
Perella. Ma niente affatto! Che unico! Lo dice lei!
Paolino. Come, scusi, non è unico?
Perella (forte, riscaldandosi). Bisogna saperlo educare!
Paolino. Sí! certo... Ma se fossero due!
Perella (infuriandosi, col sangue agli occhi). Non lo ridica neanche per ischerzo, sa! Neanche per ischerzo! Ne ho d’avanzo d’uno!
Paolino (subito, rimettendosi). Non si inquieti... non si inquieti, per carità! Dicevo... dicevo per scusarmi...
Perella. Un altro figlio! Starei fresco, starei...
Mentre si svolge questo dialogo tra Perella e il signor Paolino, dietro, se ne svolge un altro, muto, tra Nonò e la madre. Nonò, finendo di piangere, vedendo la madre, subito s’è arrestato con