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738 | maschere nude |
Signora Perella (mentre Paolino seguita a saltare come un montone, torcendosi dalle risa). Basta... per carità... non ne posso piú... non ne posso piú...
E trapassa subito dal riso a un pianto disperato.
Paolino (cessando subito di saltare e accorrendo, frenetico). Come! ti rimetti a piangere? Ridevi cosí bene! Ah, è la disperazione, lo so. Su su, basta! Finiscila, perdio! Mi fai impazzire!
In preda a una frenesia crescente, la scrolla con rabbia e la rimette su a forza, come un fantoccio che tra le mani gli caschi a pezzi.
Signora Perella (stordita dagli scrolloni, atterrita, sbalordita). Dipingere?
Paolino. Sí! (la fa sedere su una seggiola a un lato del tavolinetto, con le spalle al pubblico): Asciúgati bene gli occhi! Le guance! Sei pallida! sei smorta! Come vuoi che la bestia capisca la finezza del bello delicato, la soavità della grazia malinconica? Ti dipingo! Alza la faccia... cosí!
Gliela alza.
Signora Perella (come un automa, rimanendo con la faccia alzata, mentre Paolino prende dal tavolinetto gli oggetti per la truccatura). Ah Dio, fa’ di me quel che vuoi...
Paolino (cominciando a imbellettarla, a bistrarla, sulle gote, negli occhi, alla bocca, con spaventosa esagerazione). Ecco, aspetta. Prima le guance... Cosí!... cosí!... Per lui, che non capisce altro, devi essere come una di quelle!... Cosí!... La bocca, adesso!... Dov’è il cinabro?... Qua, ecco... Schiudi un po’ le labbra... Ecco, aspetta... cosí... Non piangere, perdio! Sciupi ogni cosa! Cosí... cosí... Gli occhi, adesso! Devo annerirti gli occhi... Ci ho tutto qua... ci ho tutto... Chiudi gli occhi, chiudi gli occhi... Ecco... cosí... cosí... cosí... E ora ti rafforzo col lapis le sopracciglia... Cosí... cosí... cosí. Làsciati vedere adesso!
La signora Perella quasi stralunata, è rimessa in piedi, e mostra il volto spaventosamente dipinto, come quello d’una baldracca da trivio.