![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
l’uomo, la bestia e la virtú | 731 |
Ti deve trovar piacente! Ora cosí non va... Capisco, capisco che ti dev’esser costato! Ma ancora non basta!
Signora Perella. Oh Dio! E come allora?
Paolino. È enorme, sí, anima mia, lo intendo, enorme il sagrifizio che devi compiere, tu casta, tu pura, per renderti appetibile a una bestia come quella! Ma bisogna che tu lo compia, intero!
Signora Perella (esitante, con gli occhi bassi). Piú... piú scollata?
Paolino. Piú! sí, piú! molto, molto piú!
Signora Perella. No, no... Dio mio...
Paolino. Sí! Per carità! Tu hai grazie, tesori di grazia nel tuo corpo, che tieni gelosamente, santamente custoditi. Bisogna che tu ti faccia un po’ di violenza!
Signora Perella. No, no... Dio, Paolino, che mi dici? Sarebbe inutile poi, credi! Non ci ha mai badato!
Paolino. Ma dobbiamo appunto forzarlo a badarci! forzarlo, quest’animale che non capisce la bellezza modesta, pudica, che nasconde i suoi tesori di grazia! Presentarglieli, ecco lascia fare a me metterglieli sotto gli occhi, almeno un po’...
Appressandosi con le mani avanti:
Signora Perella (arretrando, spaventata, e con ribrezzo riparandosi il seno). Ma no! Li sa, Dio mio, Paolino!
Paolino (incalzando). Ricordarglieli!
Signora Perella (c. s.). Ma se non se ne cura!
Paolino. Lo so; ma perché tu, anima mia e questo è il tuo pregio, bada, per me! quello per cui io ti ho cara e ti stimo e ti venero! — codesti tesori, tu, non hai saputo mai farli valere...
Signora Perella (quasi inorridita). Farli valere? E come?
Paolino. Come? Vedi, tu non te l’immagini neppure, come! Eh, altro! Tante lo sanno bene!
Signora Perella (c. s.). Ma che fanno? come fanno?
Paolino. Niente. Non... non nascondono cosí, ecco! E poi... Via, non farmi disperare! Credi che costi a te soltanto, del resto? Costa anche a me, perdio, predisporti, acconciarti perché tu possa piacere a un altro!