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SCENA PRIMA

Il Signor Paolino, Nonò, poi Grazia.

Il signor Paolino, seduto al tavolinetto con Nonò accanto sfoglia un quaderno di versioni latine e segna con un lapis rosso e turchino i voti sotto ogni versione.

Paolino. E qua possiamo segnare un bel nove.

Νοnò. Un altro nove?

Batte le mani, esultante.

Che bellezza! E cosí fanno: tre otto, un dieci e due nove!

Paolino. Sí, e tu lo mostrerai a papà, appena arriva, questo quaderno.

Νοnò. Eh altro! eh altro! (Si mette a fare un conto sulle dita).

Paolino. Perché bada, Nonò! — devi far di tutto quest’oggi per lasciar contento papà....

Νοnò (senza badurgli, seguitando a contare). Sí... sí...

Paolino (seguitando). E non dargli il minimo pretesto d’inquietarsi! Ma che conti stai facendo?

Νοnò. Aspetta... Tre (e si tiene con la destra tre dita della mano sinistra) poi quattro e cinque

e mostra le cinque dita della sinistra

sei e sette

e mostra l’indice e il pollice della destra

otto, nove e dieci

e mostra a uno a uno le altre tre dita della destra

Mezza lira! mezza lira!

Paolino. Che vuol dire mezza lira?

Νοnò. Ma sí, mezza lira! Che bellezza! Perché papà mi dà un soldo per ogni otto: sono tre: tre soldi, dunque. Poi due soldi per ogni nove: sono due: quattro soldi. Tre soldi per ogni dieci. Dunque: tre e quattro, sette; e tre: dieci, che fanno mezza lira!