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l’uomo, la bestia e la virtú 719


Paolino. Vorrei veder questa, che tu la condannassi!

Pulejo. Ma no! Se è vero che il marito la tratta cosí...

Paolino. Cosí! Cosí! Non metterai in dubbio, spero, la mia parola!

Pulejo. Ma nient’affatto!

Paolino. E allora, amico mio, dammi subito una mano per salvarla, perché questa donna si trova adesso come sospesa all’orlo d’un precipizio. Ajutami, ajutami, prima che precipiti giú! Bisogna salvarla!

Pulejo. Già... ma come?

Paolino. Come? E non intendi quale può essere il precipizio per lei, lasciata lí da tre anni dal marito? Si trova... si trova purtroppo...

Pulejo (lo guarda, crede di capire e non vorrebbe). Che...?

Paolino (esitante, ma in modo da non lasciar dubbio). Sí... in una... in una terribile situazione... disperata...

Pulejo (irrigidendosi e guardandolo ora severamente e freddamente). Ah, no no, caro! Ah, non faccio di queste cose, io, sai? Non voglio mica aver da fare col Codice Penale, io!

Paolino (con uno scatto pieno di stupore e di sdegno). Pezzo d’imbecille! E che ti figuri adesso? che ti figuri che io voglia da te?

Pulejo. Come, che mi figuro! Sono medico... e se mi dici che si trova...

Paolino. Pezzo d’asino! E per chi m’hai preso? Ma quella è una donna onesta! Quella, ti dico, è la virtú fatta persona!

Pulejo. E via... lasciamo andare!

Paolino. No! Senza lasciare andare! È cosí come ti dico!

Pulejo. Sarà! Ma scusa, non mi domandi...?

Paolino (incalzando). Che ti domando? Vuoi che ti domandi un delitto? Una immoralità di questo genere, per lei e per me stesso? Mi credi un birbaccione capace di tanto? che chieda il tuo ajuto per... Oh! mi fa schifo, orrore, solo a pensarlo!

Pulejo (perdendo del tutto la pazienza). Ma insomma: mi dici che corno vuoi, allora, da me? — Io non-ti-ca-pi — sco!

Paolino (imperterrito). Quello che è giusto, voglio! Voglio quello che è onesto e morale!

Pulejo. Che cosa?

Paolino (a gran voce). Che Perella sia un buon marito — voglio!