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l’uomo, la bestia e la virtú | 707 |
A Paolino, con terrore, piano:
Paolino (restando allibito). Oggi?
Νοnò (festante, battendo le mani). Oggi, sí.
Subito accorrendo alla madre, con petulanza:
Paolino. Ma Nonà! Scostati!
Νοnò (per rassicurarlo). Non è niente! Ora le passa.
Alla madre:
Signora Perella. Ti mando, sí... ti mando...
A Paolino, indicando Nonò:
Paolino. Ah, Nonò, ti perdo tutta la stima, sai? Non vedi che mamma soffre?
Νοnò. Mi fa tanto ridere, quando apre la bocca cosí,
eseguisce:
Paolino. Bravo! La mamma soffre, e tu ridi! Bravo! E lo dirai anche a papà, che la mamma apre la bocca come un pesce, perché ne rida anche lui, è vero?
Va alla scrivania e ne prende un grosso libro illustrato.
Νοnò. «La vita degli insetti...» Oh bello! Sí! Sí!
Paolino. No, caro! Tu sei cattivo, e non te lo darò piú.
A questo punto si sente picchiare forte all’uscio in fondo e contemporaneamente:
Le voci di Giglio e Belli. Professore! Professore!
Signora Perella (ancora presso l’uscio, balzando e correndo avanti, atterrita). Oh Dio!... Chi è?
Paolino. Ma sono quegli animali! Niente, signora, due scolari... non tema!