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704 | maschere nude |
Giglio. Eh... la traduzione...
Belli. Quello che lei leggeva...
Paolino. Io non leggevo un corno! Tradurrete ecco qua... questo passo qua... breve breve. — Oh! Mi farete il piacere...
Va ad aprire l’uscio dello sgabuzzino in fondo e li attira a sé col gesto delle mani.
Belli (con orrore). Là?
Giglio (c. s.). Professore, ma non ci si vede!
Paolino. Abbiate pazienza, per un momentino! Andiamo!
Li spinge dentro.
Richiude l’uscio e corre alla comune per invitare la signora Perella a entrare.
SCENA QUINTA
Il signor Paolino, la Signora Perella e Nonò, poi, dietro l’uscio in fondo, Giglio e Belli.
Entra per l’uscio a sinistra la signora Perella con Nonò. La signora Perella sarà la virtú, la modestia, la pudicizia in persona; il che disgraziatamente non toglie ch’ella sia incinta da due mesi per quanto ancora non paja del signor Paolino, professore privato di Nonò. Ora viene a confermare all’amante il dubbio divenuto pur troppo certezza. La pudicizia e la presenza di Nonò le impediscono di confermarlo apertamente; ma lo lascia intendere con gli occhi e anche senza volerlo con l’aprir di tanto in tanto la bocca, per certi vani conati di vomizione, da cui, nell’esagitazione, è assalita. Si porta allora il fazzoletto alla bocca, e con la stessa compunzione con cui vi verserebbe delle lagrime, vi verserà invece di nascosto un’abbondante e sintomatica salivazione. La signora Perella è molto afflitta, perché certo per le sue tante virtú e per la sua esemplare