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l'imbecille 675


La voce di Paroni. Andate! Andate tutti! Io resto qua a scrivere!

Dall’uscio a vetri si precipitano col cappello in capo altri tre redattori verso la comune, gridando confusamente: «Vigliacchi! Cani! Pagati!» e uno di nuovo in faccia al Commesso Viaggiatore: «Viva Cappadona! ha capito?». Via rutti.

Commesso viaggiatore. Io non capisco niente...

A Luca Fazio:

Ma, scusi, che cos’è?

Luca ha un forte attacco di tosse e si ottura la bocca. Il Commesso Viaggiatore si china a guardarlo dolente, mortificato, imbarazzato dal ribrezzo che non riesce a dissimulare.

Luca. Puzzano di pipa, maledetti! Si scosti... Aria! Mi lasci respirare!

Poi, calmato:

Lei non è di Costanova?

Commesso viaggiatore. No: sono di passaggio.

Luca. Siamo tutti di passaggio, caro signore.

Commesso viaggiatore. Sono un commesso delle Cartiere del Sangone. Volevo parlare col signor Paroni, per la fornitura del giornale.

Luca. Non credo che sia il momento piú opportuno.

Commesso viaggiatore. Già, ho sentito. Una dimostrazione.

Luca (con ironia cupa). Sono ancora gonfi di sdegno, dopo otto mesi dalle elezioni politiche, contro il deputato Guido Mazzarini.

Commesso viaggiatore. Socialista?

Luca. Non so. Mi pare. Qua a Costanova gli sono stati tutti contrarii; ma è riuscito a vincere col suffragio delle altre sezioni elettorali del Collegio.

Stropiccia l’indice col pollice per significare che ha denari, e aggiunge:

Grand’uomo. E le furie, come vede, non sono svaporate, perché il Mazzarini, per vendicarsi, ha fatto mandare al municipio di Costanova — (si scosti, si scosti un poco, per carità: mi manca aria) — un Regio Commissario. — Grazie. — Cosa di gran momento: un Regio Commissario!