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La scena rappresenta il modestissimo scrittojo di Leopoldo Paroni, direttore della «Vedetta Repubblicana» di Costanova. La sede del giornale è nella casa stessa del Paroni, capo del partito repubblicano; e siccome il Paroni vive solo e disprezza tutti i comodi e anche (pare) la pulizia, disordine e sudiceria sono su tutti i mobili vecchi e malandati, e anche per terra. Si vedrà la scrivania ingombra di carte ammonticchiate; le sedie, qua e là, ingombre anch’esse di libri e d’incartamenti; giornali dappertutto; la scansia dei libri, coi libri cacciati sui palchetti alla rinfusa; un divanaccio di cuojo, con un cuscino da letto, sudicio, tutto strappato e con la borra che scappa fuori dagli strappi. La comune è a sinistra dell’attore. In fondo è un uscio a vetri che dà nella sala di redazione del giornale. Un altro uscio, a destra, dà nelle stanze di abitazione del Paroni.
È sera; e al levarsi della tela lo scrittojo, al bujo, è a mala pena stenebrato dal lume della sala in fondo, che si soffonde attraverso i vetri opachi di quell’uscio.