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il piacere dell’onestà 667


il solo fatto che voi vorreste venire con me, lo fate vostro il bambino, vostro soltanto e dunque piú sacro per me che se fosse mio veramente pegno del vostro sacrifizio e della vostra stima!

Agata. E allora?

Baldovino. Ma l’ho detto per richiamarvi alla mia realtà, signora, poiché voi non vedete che il vostro bambino! Voi parlate ancora a una maschera di padre!

Agata. No, no... io parlo a voi, uomo!

Baldovino. E che sapete voi di me? chi sono io?

Agata. Ma ecco chi siete. Questo.

E, come Baldovino, quasi annichilito, abbasserà il capo,

Potete alzar gli occhi, se io posso guardarvi; perché davanti a voi, qua tutti allora dobbiamo abbassare i nostri, solo per questo, che delle vostre colpe voi avete vergogna.

Baldovino. Non avrei mai supposto che la sorte mi potesse riserbare d’udir parlare cosí...

Riscotendosi violentemente, come da un fascino:

No... no... signora... via! — Credete, ne sono indegno! Sapete che ho qua — qua — cinquecento e piú mila lire?

Agata. Voi le restituirete, e ce n’andremo.

Baldovino. Che! Fossi matto! Non le restituisco, signora! Non le re-sti-tu-i-sco!

Agata. Vuol dire che io e il bambino vi seguiremo anche per questa via...

Baldovino. Mi seguireste... anche ladro?

Cascherà a sedere come stroncato. Avrà un violento impeto di pianto e si nasconderà il volto con le mani.

Agata (lo guarderà un tratto, poi si recherà all’uscio a destra e chiamerà). Mamma!

SCENA SESTA

Maddalena, Detti.

La signora Maddalena entrando scorgerà Baldovino che piange e resterà come basita.

Agata. Puoi dire a quei signori che non hanno piú nulla da fare qua.