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il piacere dell’onestà 663


tuto soltanto accettarla io che come vedete posso anche non farmi scrupolo di passare per ladro!

Maurizio. Ma come? perché?

Fabio (contemporaneamente). Cosí, per gusto?

Maurizio. Chi ti costringe? Nessuno lo vuole!

Maddalena. Nessuno! Siamo qua tutti a pregarvi!

Baldovino (a Maurizio). Tu, per amicizia...

Alla signora Maddalena:

Lei, per il bambino...

A Fabio:

E voi, per che cosa?

Fabio. Ma anche per questo.

Baldovino (guardandolo negli occhi, da presso). E per che altro?

Fabio non risponde.

Ve lo dico io per che altro: perché avete veduto l’effetto, ora, di ciò che avete fatto.

A Maddalena:

Signora mia, il buon nome del bambino? Ma è un’illusione! Lui sa

indicherà Maurizio

che pur troppo... il mio passato... Sí, poteva questa mia vita d’ora... cosí specchiata... fino dall’alba della sua venuta al mondo... non far pensare piú, forse, a tante cose tristi... notturne... dell’altra mia vita... — Ma lui

indicherà Fabio

ha da pensare adesso a ben altro che al bambino, signora!

Si rivolge anche agli altri:

Non volete tener conto di me? Vi pare ch’io possa esser qua sempre un lume soltanto, per voi, e basta? Ho anch’io infine la mia povera carne che grida! Ho sangue anch’io, nero sangue, amaro di tutto il veleno dei miei ricordi... e ho paura che mi s’accenda! Jeri, di là, quando quest signore

indicherà Fabio