Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/673


il piacere dell’onestà 659


Baldovino. Per far passare me da ladro.

Maddalena. Ma egli non può! non deve!

Baldovino. Egli lo ruberà, ve lo dico io! Lo ruberà per finta. Se no, lo ruberò io per davvero! Volete costringermi proprio a rubarlo?

SCENA SECONDA

Detti, Maurizio.

Maurizio entrerà costernato dall’uscio a destra. Baldovino, appena lo vedrà entrare, scoppierà in una lunga risata.

Baldovino. Ah! ah! ah! ah! — Vieni a pregarmi anche tu di «non commettere questa pazzia»?

Maddalena (subito a Maurizio). Sí, sí, per carità, Setti, persuadetelo voi!

Maurizio. Ma stia tranquilla che non la commetterà! Perché sa bene che è una pazzia; non sua, ma di Fabio!

Baldovino. Ti ha spinto lui a correr subito al riparo?

Maurizio. Ma no! Io sono qua perché tu stesso m’hai scritto di venire.

Baldovino. Ah, già! E m’hai portato davvero cento lire che ti chiedevo in prestito?

Maurizio. Non ti ho portato nulla!

Baldovino. Perché hai capito uomo di spirito ch’era tutta una finzione? Bravissimo!

Si prenderà con le mani la giacca e:

Vedi però che mi trovi vestito per andarmene come ti dicevo nel mio biglietto — con lo stesso abito con cui son venuto! — A un onest’uomo vestito cosí — eh? — non mancano proprio che le cento lire domandate in prestito a un proverbiale amico d’infanzia, per andarsene via decentemente.

Con uno scatto improvviso, accostandoglisi e ponendogli una mano di qua, una mano di là, sulle braccia:

Bada che tengo moltissimo a questa finzione!

Maurizio (stordito). Ma che diavolo dici?

Baldovino (voltandosi a guardar la signora Maddalena e ridendo