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avendo qua una maggiore libertà, mentr’io ero occupato altrove, la vostra figliuola —

Maddalena (subito interrompendolo). no, Agata no! Lui certo, sí, l’avrà fatto per questo. Ma vi posso assicurare che Agata...

Baldovino (levando le braccia e scattando). Ah perdio, ma dunque siete cosí cieca anche voi? Potete far codesta assicurazione voi a me?

Maddalena. È la verità...

Baldovino. E non vi fa spavento?

Pausa.

Non capite che questo vuol dire ch’io me ne debbo andare, e che voi, invece di venir qua da me, dovete star presso la vostra figliuola a persuaderla che è bene ch’io me ne vada?

Maddalena. Ma come, Dio mio, come? È tutto qui!

Baldovino. Non importa come! Importa che me ne vada!

Maddalena. No! no! Ve l’impedirà lei!

Baldovino. Per carità, signora, non fate perdere la testa anche a me! non mi fate venir meno la forza che ancora mi rimane, di veder le conseguenze di ciò che gli altri cecamente fanno! Cecamente, badate, non per mancanza d’intelletto, ma perché quando uno vive, vive e non si vede. Vedo io, perché sono entrato qua per non vivere. Volete farmi vivere per forza? Badate a voi, che se la vita mi riprende e acceса anche me...

S’interromperà, dominando a stento l’irrompere della sua umanità che, nella minaccia, ogni volta gli dà un aspetto quasi feroce; e riprenderà, calmo, quasi frigido:

Guardate... guardate... Io dunque, semplicemente, la conseguenza ho voluto far notare al signor marchese di ciò che ha fatto: — che cioè, volendo far passare per ladro un uomo onesto — (non io, onesto, capite? ma quell’uomo ch’egli ha voluto qua onesto e che io mi son prestato a rappresentare per dimostrargli la sua cecità) — volendo farlo passare per ladro, bisognava che il danaro lo rubasse lui.

Maddalena. Ma come volete che lo rubi lui?