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il piacere dell’onestà 641


stere al battesimo? Fareste piacere ad Agata. — Fatevi vedere, fatevi vedere! Io spero molto in voi.

Maurizio aprirà ancora una volta le braccia: s’inchinerà, guarderà Fabio, non oserà neanche salutarlo; e andrà via per l’uscio difondo, inchinandosi al Parroco di Santa Marta che, nel frattempo, entrerà, introdotto dal cameriere, il quale tornerà a ritirarsi, richiudendo l’uscio.

SCENA QUINTA

Il Parroco Di Santa Marta, la Signora Maddalena e Fabio.

Maddalena. Benvenuto, s’accomodi, signor Parroco.

Parroco. Come sta? come sta, signora?

Fabio. Reverendo signor Parroco!

Parroco. Caro signor marchese! Son venuto, signora, per prendere le disposizioni.

Maddalena. Grazie, signor Parroco. Già è stato qui il chierico che lei ha mandato.

Parroco. Ah, bene, bene.

Maddalena. Sissignore. E abbiamo preparato tutto di là. Anche con gli arredi che ha portato dalla chiesa. Ah, è venuto un amore, sa? Bello! proprio bello! Ora lo conduco a vedere —

Parroco. — la signora?

Maddalena (restando imbarazzata). Ecco, la faccio chiamare.

Parroco. No, se è occupata! Volevo sapere se stava bene.

Maddalena. Sí, adesso bene, grazie. Capirà, è tutta del suo piccino.

Parroco. Eh, me l’immagino!

Maddalena. Non se ne stacca un momento.

Parroco. E il signor marchese, dunque, sarà il padrino?

Fabio. Già... sí...

Maddalena. E io la madrina!

Parroco. Ah, questo s’intende... E... per il nome? Resta fissato quello?

Maddalena. Purtroppo...

Un grosso sospiro.