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Maddalena. Oh, lei, almeno, ha ora il suo bambino!

Fabio (sempre passeggiando). Sí! Si divertirà col suo bambino! Appena egli comincierà a esercitare anche su lui la sua vessazione!

Maddalena. È questo, questo il mio terrore!

Fabio (sempre passeggiando). Ha già cominciato col nome!

Maddalena (a Maurizio). Credete, da dieci mesi non respiriamo piú!

Fabio (sempre passeggiando). Figuriamoci come lo vorrà educare!

Maddalena. È terribile... — Non possiamo piú leggere neanche un giornale!

Maurizio. No? Perché?

Maddalena. Mah! Ha certe idee sulla stampa...

Maurizio. Ma... è duro, in casa? aspro?

Maddalena. Che! Peggio... Garbatissimo! — Sa dire le cose per noi piú dure in una maniera... con argomenti cosí impensati e che pajono, stando a sentirlo, cosí inoppugnabili, che siamo sempre costrette a fare come vuol lui! È un uomo spaventoso, spaventoso, Setti! — Io non ho piú forza neanche di fiatare.

Maurizio. Signora mia, che vuole che le dica? Mi sento proprio annichilito. Non avrei mai creduto...

Fabio (scattando di nuovo). Fammi il piacere! Non me ne posso andare io, in questo momento, perché c’è il battesimo; se no, me n’andrei subito! Ma vattene, vattene tu! Lo capisci che non posso piú sentirti dire cosí? Che non posso piú vederti davanti a me?

Maurizio. Hai ragione, sí... Vado, vado...

SCENA QUARTA

Cameriere e Detti.

Cameriere (aprendo l’uscio di fondo e annunziando). Il signor Parroco di Santa Marta.

Maddalena (alzandosi). Ah, fate entrare.

Il cameriere si ritira.

Maurizio. A rivederla, signora.

Maddalena. Ve ne volete proprio andare? Non volete assi-