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come adagiato su una nuvola: è il piacere dei Santi negli affreschi delle chiese!

Maurizio. Capirai, intanto, che non è possibile durare a lungo cosí.

Baldovino (cupo, dopo una pausa). Ah, lo so! Finirà. E forse presto! — Ma badino! Bisognerà veder come.

Lo guarda negli occhi.

Lo dico per loro. Apri bene gli occhi a tuo cugino! Mi pare che desideri troppo di disfarsi al piú presto di me. Ti turbi? Sai qualche cosa?

Maurizio. No, proprio nulla.

Baldovino. Via, sii sincero. Compatisco, bada! È cosí naturale!

Maurizio. T’assicuro che non so nulla. Ho parlato con la signora Maddalena. Non ho ancora visto Fabio.

Baldovino. Eh, lo so! Tutti e due, la madre e tuo cugino, avranno pensato: — «La maritiamo proforma; dopo qualche tempo, con un pretesto qualsiasi, ci sbarazziamo di lui». — La cosa piú sperabile, difatti, era questa. — Ma non lo possono sperare! — Sono stati di una deplorevole leggerezza anche in questo.

Maurizio. Lo sospetti tu! Chi te lo dice?

Baldovino. Tanto vero che hanno posto come patto fondamentale la mia onestà!

Maurizio. Ecco, dunque! vedi bene...

Baldovino. Come sei sciocco! La logica è una cosa, l’animo è un’altra. Si può per coerenza logica proporre una cosa, e con l’animo sperarne un’altra. — Ora, credi, potrei prestarmi, per far cosa grata a lui e alla signora, a offrire un pretesto perché si sbarazzino di me. Ma non lo sperino, perché io... sí, potrei farlo ma non lo farò per loro non lo farò perché loro non possono assolutamente desiderare che io lo faccia!

Maurizio. Perdio, sei terribile! Neghi loro anche la possibilità del desiderio che tu commetta una cattiva azione?

Baldovino. Guarda. Supponiamo che lo faccia. In prima, rifiaterebbero. Si leverebbero davanti l’ingombro opprimente della mia persona. L’onestà, mancata in me, potrà credersi — se non in tutto, almeno in parte — rimasta+