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634 | maschere nude |
Con un sorriso ambiguo:
Pausa.
Maurizio. Mah! Un po’ in giro. Fuori delle vie ordinarie.
Baldovino. Tu?
Maurizio. Perché? Non credi?
Baldovino. Fuori delle vie ordinarie? Nel senso che non sarai stato a Parigi o a Nizza o al Cairo. — Dove sei stato?
Maurizio. Nel paese del caucciú e delle banane!
Baldovino. Al Congo?
Maurizio. Sí. Nelle foreste. Oh sai? autentiche.
Baldovino. Ah! E belve, ne hai vedute?
Maurizio. Quei poveri negri delle mehalle.
Baldovino. No, dico belve sul serio: qualche tigre, qualche leopardo!
Maurizio. Che, che! Grazie. — Perdio, come ti sfavillano gli occhi!
Baldovino (sorride amaramente; piega le dita d’una mano e ne mostra le unghie a Maurizio). Vedi dove siamo arrivati? E non ce le tagliamo mica per disarmarci! Anzi! Perché pajano piú civili, le nostre mani: vale a dire piú atte a una lotta ben piú feroce di quella che i nostri avi bestioni combattevano, poveretti, con le sole unghie. — Ho avuto sempre, perciò, invidia delle belve. E tu, disgraziato, sei stato nelle foreste e non hai veduto nemmeno un lupo?
Maurizio. Via, via! Parliamo di te. Ebbene, come va?
Baldovino. Che cosa?
Maurizio. Ma dico, tua moglie. Cioè... la signora?
Baldovino. Come vuoi che vada? Benissimo.
Maurizio. E... i tuoi rapporti?
Baldovino (lo guarda un po’; poi alzandosi). Che vuoi che siano!
Maurizio (cangiando tono, rinfrancandosi). Ti trovo benone, però, sai?
Baldovino. Sí, mi occupo.
Maurizio. Ah, già! So che Fabio ha messo su una società anonima.
Baldovino. Sí, per mettermi le mani in pasta. — Fa ottimi affari.