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SCENA PRIMA
Marchetto Fongi, il Marchese Fabio.
Fongi, al levarsi della tela, col cappello e il bastone in mano tiene coll’altra aperto il battente dell’uscio a sinistra e parla verso l’interno, a Baldovino. Fabio sta in attesa, come uno che non voglia farsi né vedere né sentire di là.
Fongi (verso l’interno). Grazie, grazie, Baldovino, sí... Ma figúrati se non vorrò assistere alla candida festa! Grazie. Sarò qui, sarò qui con gli amici consiglieri, tra una mezz’oretta. A rivederci.
Chiude l’uscio; si volta verso Fabio che gli si appressa in punta di piedi, strizza un occhio e gli fa un cenno furbesco col capo.
Fabio (piano, con ansia). Sí? Credi proprio?
Fongi (gli risponde prima col capo, tenendo ancora l’occhio strizzato). C’è cascato! c’è cascato!
Fabio. Pare anche a me. Sono già sei giorni!
Fongi (mostra tre dita d’una mano e le agita). Tre... trecento... trecentomila lire Te l’ho detto? Non poteva fallire!Gl’inserisce un braccio sotto il braccio e s’avvia con lui verso la comune, parlando.
Via con Fabio.
SCENA SECONDA
Baldovino, Maurizio.
La scena resta vuota un tratto. Si apre l’uscio a sinistra e ne escono Baldovino e Maurizio.
Maurizio (guardando in giro). Ma sai che ti sei messo proprio bene?
Baldovino (astratto). Sí.