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il piacere dell’onestà | 619 |
Maurizio (gli grida dietro). Ma sí! In due minuti: vado e ritorno.
Via per la comune.
Maddalena (dietro a lui). Con lui? Qua?
Fa per accorrere verso l’uscio a destra, ma sopravvengono Agata e Fabio.
SCENA QUINTA
Agata, Fabio e Maddalena.
Agata (scarmigliata, forsennata, divincolandosi da Fabio). Lasciami, no: lasciami! Lasciami andare! Via... via...
Maddalena. Figliuola mia, dove vuoi andare?
Agata. Non lo so! Via!
Fabio. Agata! Agata! per carità!
Maddalena. Ma sono pazzie!
Agata. Lasciatemi! Impazzire o morire! Non c’è piú scampo per me! Non reggo piú!
Casca a sedere.
Maddalena. Ma aspetta prima che Fabio almeno lo veda! gli parli! che lo veda anche tu!
Agata. No! Io? no! Ma non capite che mi fa orrore? Non capite che è mostruoso quello che volete fare di me?
Maddalena. Ma come! Ma se tu stessa, figliuola mia...
Agata. No! Non voglio! Non voglio!
Fabio (disperato, risolutamente). Ebbene, no! Se tu non vuoi, no! Non lo voglio neanch’io! È mostruoso, síl e fa orrore anche a me! Ma hai il coraggio, allora, d’affrontare con me la situazione?
Maddalena. Per carità, che dite, Fabio? Voi siete uomo e potete ridervi dello scandalo, voi! Noi siamo due povere donne sole e l’onta si rovescerebbe su noi! Qua si tratta, tra due mali, di scegliere il minore! Tra l’onta innanzi a tutti —
Agata (subito). — e quella innanzi a uno solo, è vero? mia soltanto! Ma dovrò starci io, con quest’uomo! vedermelo davanti, quest’uomo che dev’esser vile, vile, se si presta a questo!