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il piacere dell’onestà 611


Maddalena. Di là, sí. Forse ancora non può lasciare. Bisogna tenerla d’occhio. Appena ha sentito annunziar voi, s’è lanciata per la finestra.

Maurizio. Oh Dio! Per me?

Maddalena. No, non per voi! Perché sa la ragione per cui siete andato a Macerata e con chi ne sarete ritornato.

Maurizio. Ma questo, anzi... scusi... mi pare che...

Maddalena. No! Che dite! Piange, si dibatte. È in uno stato di disperazione, che fa paura.

Maurizio. Ma... scusi, non s’era stabilito cosí? Non aveva lei stessa approvato?

Maddalena. Eh sí! ma appunto per questo!

Maurizio (costernato). Non vuole piú?

Maddalena. No! che volere! Potrebbe volerlo? Ma deve, deve per forza: bisogna che voglia...

Maurizio. Eh già, e che si faccia una ragione!

Maddalena. Oh Setti, la mia figliuola ne morrà!

Maurizio. Ma no, signora, vedrà che...

Maddalena. Ne morrà! Se pure non commetterà prima qualche sproposito! Io ho condisceso troppo, capisco. Ma fidavo... fidavo che Fabio fosse piú prudente... Voi aprite le braccia? — Eh sí, non resta piú, difatti, che aprire le braccia, chiudere gli occhi e lasciare che la vergogna entri.

Maurizio. Ma no, non dica cosí, signora! Se si sta provvedendo...

Maddalena (coprendosi il volto con le mani). No... voi, voi non dite cosí, per carità! È peggio. — Ah, credetemi, Setti, è rimorso, ora, ciò che in me non fu altro, prima, che debolezza. Ve lo giuro!

Maurizio. LO credo bene, signora.

Maddalena. Ma non potete comprendere! Siete uomo, voi, e non siete neanche padre! — Non potete comprendere che strazio sia per una madre vedere la propria figliuola avanzarsi negli anni, cominciare a perdere il primo fiore della giovinezza... Non si ha piú il coraggio di usare quel rigore che la prudenza consiglia... dico di piú, che l’onestà comanda! — Ah, l’onestà, che scherno, caro Setti, in certi momenti! Non possono piú parlare le labbra di una madre, che bene o male è stata nel mondo... ha amato... —