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il giuoco delle parti 597


Barelli. Magnifico! Magnifico!

Guido. Ma che si chiude di dentro?

Filippo. Col paletto.

Barelli. E ha il sonno cosí duro?

Filippo. Durissimo. Due minuti, ogni mattina.

Guido. Ma perdio, io butto la porta a terra! Leone! Leone! Ah, ecco... s’è svegliato... Signori miei, si sveglia adesso!

Parlando attraverso l’uscio:

Vèstiti! subito! Non perdere un minuto! Noi siamo qua! Subito, perdio! Sono già quasi le sette!

Barelli. Ah, sentite, è veramente superiore a ogni immaginazione!

Spiga. E che sonno!

Filippo. Si tira su, ogni volta, come da un pozzo.

Guido. Oh, c’è pericolo che ci si rituffi?

Rivà verso l’uscio, in fondo.

Barelli (sentendo un rumore alla porta). No, ecco: apre.

Spiga (ponendosi davanti al tavolino con gli strumenti). Io paro qua.

SCENA TERZA

Detti, Leone, poi Silia.

Leone si presenta, placidissimo, ancora un po’ insonnolito, in pijama e pantofole.

Leone. Buon giorno.

Guido. Come! Ancora cosí? Ma vai subito a vestirti, perdio! Non c’è un minuto da perdere, ti dico!

Leone. Scusa, perché?

Guido. Come perché?

Barelli. Non ricordi piú che hai da fare il duello?

Leone. Io?

Spiga. Dorme ancora!

Guido. Il duello! Il duello! alle sette!

Barelli. Ci mancano appena dieci minuti!

Leone. Ho capito. Ho inteso. E vi prego di credere che sono sveglissimo.