Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/607


SCENA PRIMA

Filippo, il dottor Spiga.

Al levarsi della tela, la scena è vuota e quasi buja. Si sente sonare il campanello.

Filippo (venendo fuori dall’uscio a sinistra e traversando la scena). Chi diavolo sarà a quest’ora? Si comincia bene!

Esce per l’uscio a destra e rientra poco dopo in iscena col dottor Spiga in stiffelius e cappello a stajo, sovraccarico di due grosse, pesanti borse da viaggio, piene d’un intero armamentario chirurgico.

Spiga. Ah, dorme ancora?

Filippo. Dorme. Parlate piano.

Spiga. Piano piano, sí. Perdio, dorme! E io non ho chiuso occhio tutta la notte!

Filippo. Per lui?

Indica l’uscio in fondo.

Spiga. Per lui... cioè, per pensare a tutto...

Filippo. E che avete costí?

Indica le due borse.

Spiga. Tutto, tutto ti dico.

S’avvicina alla tavola su cui è stesa la tovaglia.

Su, su, porta via questa tovaglia...

Filippo. Che dite?

Spiga. Ci ho qua la mia...

La cava fuori da una delle borse. È una tovaglia chirurgica, di tela cerata bianca.

Filippo. E che vorreste farne?

Spiga. Preparo tutto qua...

Filippo. Questa tavola voi non la toccate! L’apparecchio io per la colazione!