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L’uscio, spinto dall’interno, s’apre ed entrano rumorosamente il marchesino Miglioriti ubriaco e gli altri tre, tutti in abiti da sera, con Clara che si sforza ancora di impedir loro il passo.

Miglioriti (parlando a modo degli ubriachi). Ma via, stupida! Come non sta qui, se eccola là?

Primo Signore ubriaco. La cara Pepita!

Secondo signore ubriaco. Viva la Spagna!

Terzo signore ubriaco. E guardate che casa, signori! C’est charmant!

Silia. Ma come! Chi sono? Come sono entrati?

Clara. Di prepotenza! Sono ubriachi!

Miglioriti. Ma che prepotenza!

Primo signore ubriaco. Che ubriachi!

Miglioriti. M’ha chiamato lei! M’ha tirato un guscio d’uovo dalla finestra!

Secondo signore ubriaco. Siamo quattro gentiluomini!

Terzo signore ubriaco (indicando la sala da pranzo, a cui s’avvia). Se qui si offre anche da bere ai signori clienti! Ah! C’est tout à fait délicieux!

Silia. Oh Dio! Ma che vogliono?

Clara. Qua sono in casa d’una signora per bene!

Miglioriti. Ma lo crediamo, cara Pepita!

Silia. Pepita?

Clara. Sissignora! Quella della casa qui accanto... L’ho detto loro!

Silia (scoppia a ridere). Ah! ah! ah! ah!

Poi, con una luce sinistra negli occhi, come se le fosse balenata una diabolica idea:

Ma sí, ecco, signori: sono Pepita, sí!

Secondo signore ubriaco. Viva la Spagna!

Silia. Sí, sí, s’accomodino, s’accomodino... o se vogliono bere di là col loro amico...

Miglioriti. No... io... ecco... veramente...

Le si butta quasi addosso per abbracciarla.

Silia (parandolo). Che cosa?

Miglioriti. Vorrei prima bermi te!

Silia. Aspetti, aspetti... un momentino...

Secondo signore ubriaco (c. s.). E anch’io, Pepita!