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542 | maschere nude |
Silia (smaniosamente). Fuori, sí! fuori! fuori!
Guido (piano, dopo una pausa, come a se stesso). E dunque io qua sono solo. Benissimo. Potrei, come un ladro, approfittarmi di quello che vi trovo.
Si alza, finge di cercare intorno, le s’appressa come se non la vedesse; poi, fermandosi, con finta meraviglia:
Fa per abbracciarla.
Silia (balzando in piedi e respingendolo). Finiscila! T’ho detto no! no! no!
Guido. Peccato! Sei già tornata a casa. Ha ragione tuo marito quando dice che il nostro fuori è sempre dentro di noi.
Silia. È la quarta o quinta volta, ti faccio osservare, che mi parli di lui, questa sera.
Guido. Mi pare che sia l’unico mezzo che riesca a farmi parlare con te.
Silia. No, caro: a rèndermiti piú insoffribile!
Guido. Grazie.
Silia (dopo una lunga pausa, con un sospiro, come se parlasse tanto lontana da sé). Lo vedevo cosí bene!
Guido. Che cosa?
Silia. Forse l’ho letto... Ma cosí preciso... tutto... Con quel sorriso per niente...
Guido. Chi?
Silia. Mentre faceva... non so... le mani non gliele vedevo... Ma è un mestiere che fanno lí le donne, mentre gli uomini pescano. Vicino l’Islanda, sí... certe isolette.
Guido. Ti sognavi... l’Islanda?
Silia. Mah!... Vado cosí... vado cosí!
Muove le dita, per significare, in aria, con la fantasia.
Pausa - poi di nuovo smaniosamente:
Quasi aggressiva:
Guido. Dici per me?