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SCENA PRIMA
Silia Gala, Guido Venanzi.
Al levarsi della tela, la vetrata infondo è aperta. Guido Venanzi, in abito da sera, è nel salotto da pranzo, in piedipresso la tavola, su cui si scorge una rosoliera d’argento con varie bottiglie entro gli anelli in fila. Silia, in una lieve vestaglia scollata, è nel salotto; quasi aggruppata su una poltrona, assorta.
Guido (offrendo dal salotto da pranzo). «Chartreuse»?
Aspetta la risposta. E poiché Silia non risponde:
c. s.
c. s.
Versa un bicchierino d’anisette e viene a porgerlo a Silia.
Silia (lo lascia aspettare senza scomporsi dal suo atteggiamento; poi, scrollandosi per il fastidio di vederselo lí accanto con quel bicchierino in mano). Ufff!
Guido (subito, allo sbuffo, bevendo lui d’un tratto il bicchierino e poi inchinandosi). E grazie dell’incomodo! Non ne avevo proprio nessuna voglia, per me.
Va a posare il bicchierino di là siede si volta a guardar Silia che s’è ricomposta nel primo atteggiamento, e dice:
Silia. Se tu, in questo momento, mi credi qua...
Guido. Ah! non sei qua? Sei fuori?