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Donn’Anna. — no: ora —

Lucia. — come, ora? —

Donn’Anna. — ora lo vedo morire.

Lucia. Come? Che dice?

Donn’Anna si coprirà il volto con le mani. E allora ella griderà:

Io lo sapevo, lo sapevo che sarebbe morto! Non avevo voluto crederci! Me lo disse lui stesso, quando partí, che sarebbe venuto qua a morire!

Donn’Anna (Scoprendo il volto). E io non lo vidi.

Lucia. Lo vidi io! Moriva, moriva, da anni; gli s’erano spenti gli occhi; era già come morto quando partí! Cosí pallido lo vidi, cosí pallido, cosí misero lo vidi, che lo compresi subito che sarebbe morto!

Donn’Anna. Misero, sí — gli occhi spenti, sí — e diventato cosí — cangiato, cangiato cosí — ora lo vedo — per te, sí, figlia!

Attirandola a sé, come per uno spaventoso brivido, che di schianto la spetrerà:

Oh figlia! — qua su la tua carne — ora sí — me lo vedo morire — ne sento il freddo ora qua, qua al caldo di queste tue lagrime! — Tu me lo fai vedere, come s’era ridotto ora! Non lo vedevo! Non avevo potuto piangerlo, perché non lo vedevo! — Ora lo vedo! ora lo vedo!

Lucia (che si sarà a poco a poco sciolta da lei, e rattratta, come raccapricciata, presso la madre). Oh Dio, che dice? che dice?

Donn’Anna (sola). Figlio mio! — le tue carni! — te ne sei andato cosí — misero, misero! E io... io t’imbalsamavo — vivo! — vivo t’imbalsamavo — come non eri piú, come non potevi piú essere — con quei tuoi capelli e quegli occhi che avevi perduti, che non ti potevano piú ridere! E perché non ti potevano piú ridere, non te li ho riconosciuti! — E come, allora? Fuori della tua vita ti volevo far vivere? fuori della vita che t’aveva consumato — povera, povera carne mia che non ho vista piú! che non vedrò piú! — Dove sei?

Si volgerà a cercare intorno:

— dove sei?

Lucia (accorrendo). Qua, mamma!