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516 | maschere nude |
more di mio figlio, intende? Hanno avuto bisogno dell’amore di lui, anche quelli, perché diventassero vita per lei. — Eppure, ha visto? ha potuto lasciarli per venirsene qua.
Francesca. Ma se ora saprà che lui, qua, non c’è piú —
Donn’Anna. E invece dev’esserci, se lei se la vuole riportare — là, al suo martirio — dev’esserci! E lei deve farle intendere, come mi sono provata io, in qual modo egli dev’essere vivo per lei d’ora in poi – solo nel cuore — senza cercarlo piú fuori — con la vita che lei gli darà. — Questo. — Ma prima prometterle che lo vedrà... — Ha capito?
Francesca (sbalordita). Che lo vedrà?
Donn’Anna. Non qua! — «Qua» le diremo «lui non ritornerà, se non saprà che tu sei partita. Lo vedrai tra poco; perché egli ritornerà a te, là». — Ecco, le dica cosí e forse riuscirà a riportarsela. — Pensi che è lí che lo aspetta — ha voluto dormire nel suo letto — forse lo sogna — appena si sveglierà, lo penserà vivo e che starà per ritornare.
Francesca (che sarà stata a mirarla, atterrita, col ribrezzo pій vivo, che a poco a poco si sarà sciolto in un’infinita pietà). Oh Dio, signora, ma questa... questa è una follia...
Si aprirà a questo punto l’uscio a destra e apparirà Lucia, la quale, scorgendo la madre in quell’atteggiamento, dopo la prima sorpresa si turberà, guardando l’altra madre e intuendo in un baleno la sciagura.
Lucia. Oh, mamma, tu?
Farà per accorrere a lei, ma si fermerà, guardando prima l’una e poi l’altra: Che cos’è?
Francesca (tremando, senza alcuna ansia; con tono che ajuterà la figlia a intendere). Figlia mia... figlia mia...
Lucia (c. s. ) Ma com’è? — Che dicevate?
Donn’Anna (per riparare). Niente. Vedi? è venuta — è venuta a cercare di te —
Lucia. Non è vero! Com’è che tu, mamma, non mi dici nulla? — Che cos’è?...Gridando:
Francesca (accorrendo a lei per abbracciarla). Figlia mia!