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504 | maschere nude |
Donn’Anna. E di dirti che egli non intese offenderti se, dovendo partire —
Lucia. — Ma mi dica perché? la ragione! —
Donn’Anna. Ecco: te la dirò — ma prima questo: che non intese offenderti, affidandoti a me —
Lucia. no! ah, mi comprenda! — io... — io so che —
Donn’Anna. — che lui mi confidò sempre tutto — come vi siete amati —
Lucia (infoscandosi). Tutto?
Donn’Anna. Poteva confidarmelo, perché —
Lucia (come colta da un brivido si nasconderà di nuovo la faccia e, spasimando, negherà col capo).
Donn’Anna (guardandola, allibita). No?
Lucia (piú col gesto del capo che con la voce, la quale sarà pianto prossimo a prorompere). No — no —
Donn’Anna (c. s.). Come? — Allora...
Lucia (prorompendo). Mi perdoni! mi perdoni! Sia madre anche per me! — Io sono qua per questo!
Donn’Anna. Ma allora, egli —
Lucia. — partí di là per questo!
Donn’Anna. Ma lo forzasti tu a partire?
Lucia. Io, sí! Dopo! dopo! — All’ultimo, a tradimento, quest’amore, durato puro tant’anni, ci vinse!
Donn’Anna. Ah, per questo —?
Lucia. Sconvolta, atterrita, lo spinsi a partire. — Non avrei piú potuto guardare i miei bambini. — Ma fu inutile, inutile. — Non potei piú guardarli. Mi son sentita morire.
La guarderà con occhi atroci.
E si nasconderà la faccia.
Donn’Anna. Suo?
Lucia. Sono qua per questo.
Donn’Anna. Suo? Suo?
Lucia. Egli ancora non lo sa! Bisogna che lo sappia! — Mi dica dov’è!
Donn’Anna. Oh figlia mia! figlia mia! — Egli vive allora in te veramente? — Partendo, lasciò in te una vita — sua?