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la vita che ti diedi | 499 |
Donna Fiorina. Tu, Liduccia?
Lida. Non ci credere, mammina: non è vero!
Flavio. Se n’è portati una ventina anche qua, figúrati!
Lida. Mi fai il piacere di non immischiarti negli affari miei?
Donna Fiorina. Ma come! Litigate cosí tra voi?
Lida. È insoffribile! Non ci badare, mammina!
Flavio. Da quale eroina t’è venuto lo «Chypre» si può sapere?
Donna Fiorina (tra sé, angustiata). Lo «Chypre» — che sarà?
Lida. Me l’ha suggerito un’amica mia!
Flavio. La Rosi?
Lida. Ma che Rosi!
Flavio. La Franchi?
Lida. Ma che Franchi!
Flavio. Ne cambia una al giorno! Bandieruola!
Elisabetta. Partiti come due pastorelli dalla campagna, Signore Iddio, ora pajono due milordini!
Donna Fiorina (tentando ancora di reagire). Ma certo! La città... Sono cresciuti, e...
A Lida:
Flavio. Un profumo, mammina: novanta lire la fialetta!
Donna Fiorina. Profumi, una ragazza!
Lida. Mammina, ho diciott’anni!
Flavio. Tre fialette: duecento settanta lire!
Lida. Hai speso per te, di cravatte, di colletti, di guanti, non so quanto, e hai il coraggio di rinfacciare a me le tre fialette di «Chypre»?
Donna Fiorina. Zitti, per carità, non posso sentirvi fare codesti discorsi!
A Lida, carezzevole:
Elisabetta. Parti con la treccina sulle spalle!
Donna Fiorina (senza dare ascolto a Elisabetta). Eh già! Sei piú alta di me.
Poi, come smarrita:
Lida. Bene, mammina! Tanto bene!