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498 | maschere nude |
Li guarderà un poco, poi li bacerà sulla fronte, prima l’una poi l’altro.
S’accosterà alla sorella e le dirà piano con un sorriso per confortarla:
Andrà per l’uscio in fondo. Gli altri resteranno per un momento in silenzio, come sospesi. L’ombra seguiterà intanto a invadere gradatamente la stanza.
Flavio. Non abbiamo pensato, entrando —
Lida. Ma che ha voluto dire, «che è per noi»?
Donna Fiorina (insorgendo come contro un incubo). Niente, niente, figli miei! Non è vero! no! no! — Lasciatevi vedere!
Elisabetta. Come si sono fatti!
Donna Fiorina (c. s.). Più belli! piú belli!
Elisabetta (ammirando Lida). Altro che! Una signorina di già! Sembra un’altra!
Donna Fiorina (con impeto, come a ripararla, riprendendosela). No, sono gli stessi! Lida mia! Lida mia!
E subito volgendosi all’altro:
Flavio (riabbracciandola). Mammina! Ma che hai?
Donna Fiorina. Qua, qua! Lasciatevi vedere bene!
Prenderà fra le mani il viso di Lida.
Lida. Ma com’è morto, mamma? Proprio per —
Flavio. — per quella donna?
Donna Fiorina (in fretta, urtata). No! D’un male che gli è sopravvenuto all’improvviso. — Ve ne parlerò poi. — Ora ditemi, ditemi di voi, piuttosto!
Flavio (a Lida). Vedi se è vero? Le tue solite romanticherie, te l’ho detto! Se aveva potuto staccarsene, è segno che tutta questa gran passione, da morirne —
Donna Fiorina. Ma no, che dite?
Flavio. Non fa che leggere romanzi, te n’avverto!