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Don Giorgio. M’ero trattenuto per lasciarle detto questo; e la lettera è arrivata.

Donn’Anna (traendola fuori dalla busta). Eccola, eccola.

Donna Fiorina. A lui che non c’è piú!

Donn'Anna. No! È qua! è qua!

E si metterà a leggere la lettera con gli occhi soltanto, esprimendo durante la lettura, con gli atteggiamenti del volto, e il tremore delle mani, e le esclamazioni che a mano a mano le scatteranno dal cuore, la gioja di sentir vivere il figlio nella passione dell’amante lontana:

Sí sí gli dice che vuol venire che viene, che viene!

Don Giorgio. Bisognerà allora impedirlo —

Donna Fiorina. subito!

Donn’Anna (seguitando a leggere senza prestare ascolto). Non resiste piú! — Finché lo aveva là con lei... —

Poi con scatto improvviso di tenerezza:

Come gli scrive! come gli scrive! —

Seguiterà a leggere, e poi con un altro scatto che sarà grido e riso insieme, quasi lucente di lagrime:

Sí? sí? E allora anche tu potrai!

Poi dolente:

Eh, ma se ne dispera!

E ancora, seguitando a leggere:

Questo tormento, sí —

Breve sospensione: seguiterà a leggere ancora un tratto, poi esclamerà:

Sí, tanto, tanto amore!

Con altra espressione, poco dopo:

Ah! ah no, no!

Poi, come rispondendo alla lettera:

Ma anche lui, anche lui, qua, sí, sempre per te!

Con uno scatto di gioja:

Lo vede: lo vede! —