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486 | maschere nude |
mento gliela dà, se lo pensa qua vivo com’io lo penso vivo là.
Don Giorgio. Ma crede, signora mia, che si possa, cosí, passar sopra la morte?
Donn'Anna. No, è vero? «Cosí» non si deve! La vita, sí, ha messo sempre sui morti una pietra, per passarci sopra. Ma dev’essere la nostra vita, non quella di chi muore. I morti li vogliamo proprio morti, per poterla vivere in pace la nostra vita. E cosí va bene passar sopra la morte!
Don Giorgio. Ma no. Altro è dimenticare i morti, signora (che non si deve), altro pensarli vivi come lei dice —
Donna Fiorina. — aspettarne il ritorno —
Don Giorgio. — che non può piú avvenire!
Donn’Anna. E allora pensarlo morto, è vero? com’è là! —
Don Giorgio. — purtroppo! —
Donn'Anna. — ed esser certi che non può piú ritornare! Piangere molto, molto; e poi quietarsi a poco a poco —
Donna Fiorina. — consolarsi in qualche modo!
Donn'Anna. E poi, come da lontano, ogni tanto, ricordarsi di lui: «Era cosí» «Diceva questo» Va bene?
Donna Fiorina. Come tutti hanno sempre fatto, Anna mia!
Donn'Anna. Insomma, ecco, farlo morire, farlo morire anche in noi; non cosí d’un tratto com’è morto lui là, ma a poco a poco; dimenticandolo; negandogli quella vita che prima gli davamo, perché egli non può piú darne nessuna a noi. Si fa cosí? — Tanto e tanto. Piú niente tu a me; piú niente io a te. — O al piú, considerando che se non me ne dài piú è perché proprio non me ne puoi piú dare, non avendone piú neanche un poco, neanche una briciola per te; ecco, di quella che potrà avanzarne a me, di tanto in tanto, io te ne darò ancora un pochino, ricordandoti — cosí, da lontano. Ah, da lontano lontano, badiamo! per modo che non ti possa piú avvenire di ritornare. Dio sa, altrimenti, che spavento! — Questa è la perfetta morte. E la vita, quale anche una madre, se vuol esser saggia, deve seguitare a viverla, quando il figlio le sia morto.
Si ripresenterà a questo punto sulla soglia dell’uscio infondo Giovanni, il vecchio giardiniere, sbigottito, con una lettera in mano. Vedendo Donn’Anna, si tratterrà d’entrare e farà cenno a Don-