![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
482 | maschere nude |
l’affidò prima che partisse. Ma lo sa che mio figlio, quello che mi partí, non m’è piú ritornato?
Cogliendo uno sguardo di Don Giorgio alla sorella:
Donna Fiorina nel sentirle dire cosí, si metterà a piangere sommessamente.
Donna Fiorina. No, no; io piango per te, Anna!
Donn'Anna. E non intendi che si dovrebbe piangere sempre, allora? — Oh Fiorina,
le prenderà la testa fra le mani e la guarderà negli occhi amorosamente:
Donna Fiorina. — eh sí, un sogno, Anna.
Donn'Anna. Ecco, vedi com’è? Tutto cosí. Un sogno. E il corpo, se cosí sotto le mani ti cangia ti cangia le tue immagini — questa, quella — che sono? Memorie di sogni. Ecco: questa, quella. Tutto.
Donna Fiorina. Memorie di sogni, sí.
Donn'Anna. E allora basta che sia viva la memoria, io dico, e il sogno è vita, ecco! Mio figlio com’io lo vedo: vivo! vivo! Non quello che è di là. Cercate d’intendermi!
Donna Fiorina (quasi tra sé). Ma è pure quello di là!
Don Giorgio. Dio volesse che fosse un sogno!
Donn’Anna (senza piú impazienza, dopo essere stata per un momento assorta in sé). Sette anni ci vogliono — lo so — sette anni di stare a pensare al figlio che non ritorna, e aver sofferto quello che ho sofferto io, per intenderla questa ve-