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438 | maschere nude |
Sara. No. Veramente, perché non faceste piú da modella ad altri, mentre servivate a lui per la sua statua.
Tuda. E dunque?
Sara. È diverso. Non poté specialmente soffrire che serviste a Caravani per un’altra Diana che voi gli avevate suggerito. Non è vero?
Tuda. È vero.
Si volta di scatto a guardarla.
Sara. Nulla.
Pausa.
Tuda. Seguitate a sfidarmi?
Sara. Io? No. Perché?
Tuda. Saprete che ho invitato Caravani a venirmi a prendere qua.
Sara. Sí. Me l’ha detto lui stesso.
Tuda. Ah, lui v’ha detto...? E a che proposito?
Sara. Oh Dio, ha ricevuto il vostro biglietto, mentre io sedevo nel suo studio per il ritratto che mi sta facendo. S’è voluto consigliare con me, se Sirio non avrebbe veduto male questa sua venuta qua, per prendervi.
Tuda. Precisamente come voi venite a prendervi lui.
Sara. Ecco. E difatti io gli ho detto che non ci sarebbe stato nulla di male, almeno fin tanto che non farà nulla perpersuadervi a posargli, per finire quel suo quadro (ch’è molto brutto: Dossi ha ragione!)
Tuda (riflettendo, fosca). Già. Perché questo sarebbe, difatti, l’unico tradimento ch’io potrei fargli.
Sara. Sicuro: da modella. Non potendo tradirlo come moglie.
Tuda. Voi dunque venite a cimentare la modella.
Sara. Non glie lo farete, perché addio casa, allora, addio abiti, addio pellicce!
Tuda (dopo averla guardata, frenandosi). Eh già, fossi mattal