Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/446

432 maschere nude


sposata: mi metto a fare la pazza anch’io! — Guardate, guardate! — Ah, magnifiche! — Oh Dio, questa! — Benissimo. Sí sí!

Alla Giovane che ride:

Buffissima! — Bisogna metterle il cappello! — Sí sí: a tutte, il cappello! Li prenda, li prenda!

La Giovane prende due cappelli dalla scatola.

— Uno a me! — Ne prenda altri! Ah, che maraviglia! Guardate!

Alla Giovane che ritorna coi pizzi e il mantello d’ermellino e resta in prima sbalordita:

Magnifiche, no? Dia, dia il mantello!

La giovane (ridendo). — eccolo!

glielo porge.

Tuda. qua

lo mette in capo alla statua che ha vestito con l’abito di «jais»

cosí. Benissimo! Gliele farò trovare cosí! Figuriamoci! Griderà alla profanazione, indignato! Come se non fosse peggio quello che lui sta facendo a me! Debbo essere soltanto una statua, io, qua? come una sorella di queste? Ebbene: mi vesto io; si vestano anche loro!

Risata.

La modista. Benissimo!

La sarta. Giustissimo!

Tuda. Il guajo è che esse — sí, pajono piú goffe ma non si sciupano intanto come me!

Alla Giovane ch’è andata su:

Ha portato i pizzi?

La giovane. Sí, eccoli

glieli porge.

Tuda. — ah, brava!

Alla Sarta: