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diana e la tuda | 431 |
Sai bene che, tante volte, io vorrei starci e manca proprio per te invece. Non ti pare che mi stia bene questo colore?
Sirio. Bene, sí, bene. Me ne vado su io, allora.
Via, seccato, per l’uscio a sinistra.
Momento d’imbarazzo.
La modista. Gli uomini sono impazienti.
Tuda (estrosa, riprendendosi). E allora io...
Alla Sarta:
La sarta (perplessa, prendendolo). — perché? —
Tuda. — mi dia! E l’altro —
La sarta. — quello da passeggio? —
Tuda. — l’ha portato? —
La sarta. — sí, eccolo —
Tuda. — me lo dia! No, anzi, lo tenga lei, codesto!
Alla Modista:
La modista (prendendole). — queste? —
Tuda. — sí sí! M’ajutino! Voglio vestirgli tutte queste statue!
Risata.
La sarta. — vestirle? —
Tuda. — sí, lei vesta quella!
indica una delle statue.
La sarta (ridendo). Ma non le andrà! —
Tuda. Non importa! Provi! Quanto piú goffa, tanto meglio!
La modista (ridendo). E io con queste? —
mostra le stoffe
Tuda. — drappeggi le altre! Si faccia, si faccia ajutare! Io vesto questa con l’abito di «jais». —
Risata.